Dopo il Salone del Libro di Torino

L’AFIM AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Presenta la grande letteratura Fiumana

Cosa avrebbero pensato Morovich, Santarcangeli, Brazzoduro, Padre Katunarich, Valiani, Marin nel vedere finalmente Osvaldo Ramous promosso in Italia, al Salone del Libro di Torino in una giornata di maggio 2025, a tanti anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 1981? Li avremmo visti emozionati di questa meritata ricomposizione letteraria ma anche umana e civile che avevano evocato nei loro carteggi, forse immaginato, certamente sperato con intensità.

Ecco perché quanto è successo a Torino è un traguardo che riempie di gioia. E’ un’altra tappa del progetto sulla Letteratura Fiumana che l’Associazione dei Fiumani italiani nel Mondo sta evolvendo da un lustro, cercando di far conoscere i grandi nomi della letteratura a Fiume, rivolgendosi anche alle nuove generazioni che non conoscono l’italiano, traducendo i loro libri più importanti in lingua croata con una distribuzione in varie sedi a livello locale. Ma cercano di suscitare anche in Italia la consapevolezza dell’esistenza di una letteratura legata alla città di Fiume, per la provenienza dei suoi autori o per le tematiche che riguardano il territorio colpito dalla tragedia dell’esodo dopo la Seconda guerra mondiale.

Una prima giornata è stata dedicata a Paolo Santarcangeli con la partecipazione di docenti del Dipartimento di magiaristica dell’Università di Torino, rifondato dopo tre decenni di silenzio – Santarcangeli muore nel 1995 - da un gruppo di docenti presenti al salone di Torino allo stand denominato “La Bancarella, il Salone del libro dell’Adriatico orientale” di triestina memoria. Moderato dal prof. Johnny Bertolio all’incontro sono intervenuti i proff. Riccardo Morello, Loris Maria Marchetti e Anna Menyhert che hanno ripercorso l’evoluzione del pensiero dello scrittore attraverso la sua vicenda ma anche di quella che li coinvolge più o meno direttamente. Per Anna Menyhert una nota familiare: il nonno era nato a Fiume ed aveva insegnato nel Liceo in cui studiava Paolo Santarcangeli. Paolo si chiamava Schweitzer – sottolineano i docenti – e non si comprende perché il suo cognome sia diventato Santarcangeli, le teorie fino ad ora riportate non hanno alcun fondamento. Da Torino si spostava spesso a Budapest, per partecipare ai convegni, tenere conferenze e lezioni, per comporre rare antologie sugli autori ungheresi, in particolare sui poeti. Riproporre oggi una riflessione sull’opera di Paolo Santarcangeli, significa tracciare un cammino attraverso il tempo che non si esaurisce con la scomparsa degli autori, ma si intensifica e moltiplica attraverso l’analisi delle loro opere e della loro attività.

In prima fila la figlia di Santarcangeli, Anna. “Era mio padre – ci ha dichiarato – lo percepivo come tale, oggi lo riscopro molto più importante di quanto avessi immaginato, ne sono felice”.

Quasi una continuazione il pomeriggio dedicato ad Osvaldo Ramous, che faceva parte di una “società” di autori fiumani che negli anni Ottanta avevano intessuto una importante rete di carteggi che solo ora vengono riscoperti: ne hanno scritto i proff. Bruno Mayer, Elvio Guagnini, Cristina Benussi, Pericle Camuffo, Edda Serra, ed altri…e il lavoro di ricerca continua.

A parlare dell’autore fiumano “veterano di fughe mancate” come si definiva in un verso, rimane a Fiume, dopo la Seconda guerra mondiale, saldato al suo mondo da vicende molto personali, “oggi sappiamo – rivela la prof. Gianna Mazzieri – che fu per non abbandonare la nipote rimasta sola…”. Con Gianna, a raccontare le opere, soprattutto i numerosi racconti, di Ramous, la prof.ssa Maja Durdulov, tutte e due del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filosofia di Fiume. Una scelta dell’AFIM di affidare questi due momenti al Salone del Libro a degli specialisti in grado di dare spessore al discorso sugli autori fiumani.

Colpiscono del racconto delle due docenti l’estrema attualità degli scritti di Osvaldo Ramous e la capacità di immaginare un futuro possibile che oggi diventa palpabile, forte, immediato. Molti gli inediti per l’impossibilità dell’autore di pubblicare negli anni della divisione in blocchi del mondo. Ma se gli editori diventano quasi irraggiungibili, le riviste continueranno a pubblicare i racconti dell’autore in quasi tutte le Regione d’Italia. A conferma che la politica aveva voluto dividere ma la cultura continuava a tenere stretti legami creati sulle ali della stima e della condivisione.

Alla fine il Salone si è rivelato una grande opportunità di confronto anche se non ancora di stretta collaborazione tra le associazioni dell’esodo che hanno proceduto con programmi ben distinti. Se da una parte potrebbe segnare una mancanza, dall’altra garantisce autonomia di scelte, soprattutto nel coinvolgimento di personaggi della politica sulle cui posizioni non esiste una linea condivisa.

Ma abbiamo abbracciato con grande affetto Donatella Schurzel e Grazia Chiappori, Viviana Facchinetti e Graziella Palermo, Adriana Ivanov, Grazia Del Treppo, Alessandro Cuk, Davide Rossi e tanti altri autori promossi dall’ANVGD.

L’incontro a Torino ha offerto anche l’occasione per Diego Zandel con “Autodafé di un esule”, Rosanna Turcinovich con “Di questo mar che è il mondo” e Andor Brakus con “Il viaggio” di organizzare la presentazione congiunta delle loro opere in una sede esterna al Salone. Nel corso di una serata che è stata anche occasione per una riflessione sui significati della letteratura dell’Esodo o di Frontiera non ancora pienamente riconosciuta come tale in Italia e altrove a livello di critica letteraria.

L’annunciato concerto del pianista Giovanni Bellucci che dove tenersi alla Reggia di Venaria come omaggio dei Fiumani alla figura del grande musicologo Sergio Sablich di cui ricorrono i vent’anni dalla scomparsa, è stato rinviato per indisposizione del Maestro, a data da stabilire.

Chiusa questa edizione del Salone, già si immaginano altri scenari in un percorso che non si esaurisce. In preparazione altri libri, altri titoli, altre presentazioni, altri incontri.

Per l’ufficio stampa

Rosanna Turcinovich

3409523626

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