Fiume. Una città contesa, al centro della storia europea del Novecento.
Attraverso una narrazione audio semplice e coinvolgente, ripercorriamo i momenti chiave: l’Impero, la guerra, l’impresa, l’esodo.
Un racconto da ascoltare per capire, ricordare e non dimenticare.
A cura di Massimiliano Grohovaz.
Dall’anno Mille al dominio asburgico: una città tra imperi, vescovi e leggende.
Guerre, statuti, epidemie e sviluppo economico: due secoli di trasformazioni per una città contesa.
Dall’Impero napoleonico alla Duplice Monarchia: tra instabilità politica e crescita civile, Fiume cerca il suo posto in Europa.
Un’epoca di crescita straordinaria tra porti, industrie e cultura. Ma sullo sfondo, emergono i nazionalismi che porteranno al conflitto.
Tra porti militari, proclami di annessione e trattative diplomatiche, Fiume diventa un nodo cruciale nel nuovo ordine europeo.
Tra mito, occupazione e Costituzione: D’Annunzio guida una rivoluzione unica nella storia italiana e fiumana.
Autonomia soffocata, annessione all’Italia, leggi razziali e resistenza culturale: Fiume entra nell’orbita del fascismo.
Dall’ingresso dell’Italia nel conflitto all’occupazione tedesca: un territorio conteso tra partigiani, repressioni e tragedie.
Tra occupazione nazista, deportazioni, Resistenza e liberazione jugoslava: gli anni più bui nella storia della città.
Arresti, delazioni, processi farsa e persecuzioni religiose: il volto oscuro del dopoguerra sotto il regime jugoslavo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, Fiume perde la sua anima italiana. Un esodo di massa, la riscrittura della memoria, il difficile reinserimento degli esuli nella nuova Italia.
In questa puntata finale, ripercorriamo i principali eventi storici che hanno segnato Fiume: dalle origini medievali all’esodo degli italiani nel dopoguerra. Un viaggio denso di identità, conflitti e trasformazioni.
1748 Maria Teresa crea la Provincia mercantile comprendente Fiume. 1779 Fiume "Corpus separatum" annesso direttamente all'Ungheria. 1797 Francesi a Fiume. Alternanze sotto Francia o Austria a seconda delle vicende di guerra, blocco navale. 1809 Austria attacca Napoleone e perde, a Napoleone vanno le "Provincie Illiriche" (Carniola, Litorale, Istria, Croazia, Dalmazia e Ragusa). 1813 Fiume ritorna l'Austria. 1822 Francesco I restituisce Fiume all'Ungheria. 1848 Ungheria contro Austria e i croati ( Jelacic ) Fiume sotto i Croati. 1860 Francesco Giuseppe restituisce Fiume all'Ungheria, però “sotto la Croazia" : protesta del Consiglio dei Dieci. 1867 Fiume ritorna direttamente sotto l'Ungheria. 1890 Irredentismo contro magiarizzazione. 1898 scioglimento del Consiglio comunale (per 3 anni la città ne resterà priva). 1907 "La Voce del Popolo" (Zanella). 1915 Guerra. Trattato di Londra, città assegnata alla Croazia. 1918 Ungheresi abbandonano Fiume: entrano i croati. In contrapposizione tra loro i Consigli Nazionali croato e italiano. 1919 Marcia di Ronchi : D'Annunzio entra a Fiume. 1920 "Reggenza Italiana del Carnaro", Trattato di Rapallo. 1921 D'Annunzio lascia Fiume, Governo Provvisorio. 1924 Patto di Roma: Fiume all'Italia. 1941 Guerra alla Jugoslavia. 1945 Entrata delle truppe di Tito nella città. Esodo. 1947 Parigi, firma del Trattato di Pace. 1975 Accordo di Osimo. 1991 Guerra d’Indipendenza croata.
“Fiume, la città dei grandi mutamenti”, come raccontarla a chi la visita per la prima volta. Facciamo un tentativo vestendo i panni del viaggiatore occasionale, a volte distratto, al quale vanno date delle indicazioni chiave, brevi, concise ma in grado di lasciare un segno e, soprattutto, di accendere la curiosità. L'importante è che poi abbia voglia di approfondire, attraverso i libri su Fiume, che ne raccontano la storia, la letteratura e tanto altro.
Iniziamo: vista dalle rive colpisce la somiglianza con Trieste: gli stessi imponenti palazzi delle compagnie d’assicurazione dell’epoca d’oro dei commerci, del porto franco, del controllo dei traffici marittimi, il primo grande albergo.
Ripenso ancora alle parole di un amico di famiglia: “Fiume ha avuto la sventura di signorie straniere che non si preoccuparono di abbellirla come fece la Serenissima con le cittadine dell'Istria e della Dalmazia. Rinacque spesso dalle proprie ceneri e le costruzioni nuove spazzarono, senza pietà, i segni del passato”.
Certo è molto diversa dalla leggiadrìa delle località istriane, ma c’è un messaggio forte che irradia da questa città, sarà bene andare a scoprire cos’è.
Voglio partire dalla Torre Civica, che ho visto tante volte sulle cartoline inviate dagli amici ai miei genitori, è un punto fermo, un riferimento concreto, l’ombellico della città.
E’ il monumento più importante, testimonianza della Fiume medievale che, cinta da mura, aveva la sua Torre dell'orologio sulla riva del mare. Tutto il tratto di terraferma del porto è stato costruito più tardi per far posto alle banchine, ai grandi traffici, alla ricchezza di una società in fermento. La Torre è stata inglobata dalla città in espansione, senza mai perdere però la sua centralità e la sua importanza.
Distrutta dal terremoto la torre venne restaurata grazie al contributo dell'imperatrice Maria Teresa: ecco un nome chiave al quale dovrò ricorrere per capire questa città e il suo sviluppo economico. Con i mezzi devoluti dalla sovrana venne acquistato anche il nuovo orologio che continuò a battere fino alla sua sostituzione avvenuta nel 1873, quando i fiumani decisero di sostituirlo con uno nuovo acquistato all'esposizione mondiale di Vienna.
Solo la parte bassa della torre è antica, ornata dei busti di pietra degli imperatori Leopoldo I e Carlo VI. Sopra i busti, lo stemma di Fiume, donato alla città nel 1659. Sulla sommità era stata issata nel 1906 l'aquila di ferro bicipite alla quale sarà poi mozzata una testa.