Da oggi, nel menù laterale destro in basso, è possibile consultare la nostra anagrafe che conta più di 20 mila voci raccolte negli ultimi trent' anni. Si tratta al 90% di fiumani che sono stati o lo sono ancora, nostri soci. Per questioni di privacy, per accedere è necessaria una password, che forniamo noi, dopo che si è compilato l' apposito modulo.
Si svolgerà dal 15 al 19 maggio al Lingotto. Quest' anno parteciperemo anche noi grazie ad uno stand affittato dall' ANVGD nazionale. Ogni associazione degli esuli, contibuendo alle spese, avrà la possibilità di mostrare i propri libri e di organizzare delle presentazioni. Il giorno 16 alle 16,30 noi parleremo dell' opera di Paolo Santarcangeli e il 18, sempre alle 16,30, dell' opera di Osvaldo Ramous.
In concomitanza, il giorno 15 alle 18, presso l' hotel Lancaster ripresenteremo gli ultimi libri di Rosanna Turcinovich (Di questo mar che è il mondo ...) e di Diego Zandel (Autodafè di un esule) e il giorno 17, alle ore 18, presso la Reggia di venaria reale organizzeremo un concerto pianistico del maestro Bellucci, in ricordo di sergio Sablich.
Si riunirà online, mercoledì 23 aprile. per organizzare la partecipazione al Salone del Libro di Torino e all' incontro a Fiume per San Vito.
Lunedì 14 aprile 2025, ore 18, presso la nostra sede di Padova
Nella prestigiosa sede del teatro comunale Ivan Zaijc, alle ore 19,30 , concerto del maestro Bellucci in ricordo di Sergio Sablich. Ingresso libero
Per i Fiumani italiani nel Mondo
“Autodafé di un esule” di Diego Zandel e “Di questo mar che è il mondo” di Rosanna Turcinovich sono i primi libri ad essere stati presentati nella sede dell’Associazione Fiumani italiani nel Mondo di Padova, recentemente rimessa a nuovo. Nella sala conferenze il pubblico ha potuto partecipare a quella che vuole diventare una prassi: l’incontro con gli autori che nel tempo hanno raccontato la vicenda dell’Adriatico orientale.
Per tanto non sono mancati gli interventi e le domane del pubblico.
Infatti, introdotti da un’ampia e dettagliata premessa del Presidente dei Fiumani, Franco Papetti, Zandel e Turcinovich hanno affrontato alcune tematiche fondamentali per una presa di coscienza sul ruolo delle seconde e terze generazioni dell’esodo. Partendo dal recupero del ruolo dei padri che hanno spinto Diego e Rosanna a misurarsi con se stessi, percorrendo vie diverse tra politica e introspezione poetica per giungere a delle risposte emblematiche, nelle quali molti possono riconoscersi. “Per chi parte e per chi resta, lo stesso dolore”, ha scritto in una sua poesia il fiumano esule a Genova e a Pisa, Gino Brazzoduro. Raccontare se stessi per raccontare un popolo. Così Diego narra l’esplorazione di verità storiche che, seppur sotto agli occhi di tutti, sono state perlopiù ignorate, per distrazione o perché resi ciechi da un’ideologia totalizzante che costringeva il singolo a non vedere, a non sapere. Dov’ero, si chiede Zandel, durante il processo a Oscar Piskulic? L’ha scoperto nelle ricerche della poetessa fiumana Laura Marchig, con lei ha realizzato uno spettacolo e molto ancora rimane da esplorare, un impegno, un dovere.
Cosa sarei stata, si chiede la Turcinovich, se fossi nata a Zara, Grado dove suo padre nel far scivolare lontano la sua battana era approdato, per tornare sui suoi passi e rientrate nel ’46 a Rovigno, mentre altri se ne andavano, per restare, sempre con l’impulso di riprendere a remare. “Veterani di fughe mancate” ha definito se stesso e una parte dei rimasti, Osvaldo Ramous, poeta fiumano, famoso in Italia prima della Seconda guerra mondiale, che ha deciso di rimanere e scomparire. Non per la sua opera che oggi parla per lui e di lui.
La scrittura come compagno di strada, una cima lanciata sulla riva perché altri, leggendo, traggano a sé quella nave piena di storie e di ricordi, di verità e di speranze che è la vicenda dei giuliano-dalmati.
“Abbiamo voluto con grande convinzione – ha detto il Presidente Papetti – creare questo intimo spazio d’incontro qui nella sede di Padova, perché sia sentita dai nostri soci e dai tanti che ci seguono, come luogo di scambio di idee ed esperienze. Abbiamo aperto con Turcinovich e Zandel, due premi Tomizza, ma anche due membri dell’Ufficio di Presidenza che si spendono per evolvere il ruolo dell’AFIM e far arrivare lontano il nostro messaggio di ricomposizione e comune crescita”.
Il calendario della sede di Padova in Riviera Ruzante, 4 – che i Fiumani hanno voluto dedicare a San Vito, patrono della città – comincia ora ad animarsi con appuntamenti di primavera-estate che verranno comunicati tempestivamente dalla Segreteria guidata da Adriano Scabardi.
L’impegno dei Fiumani continua, sabato 1.mo marzo, presso il Collegium Tarsicii Martyris di Venezia, a partire dalle ore 9 il convegno su Monsignor Ugo Camozzo, ultimo Vescovo italiano di Fiume e, nel pomeriggio, l’inaugurazione della mostra sui “Sacerdoti Fiumani a Pisa”.
Il 7 marzo a Firenze (ore 17.30, Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini), grande attesa per l’omaggio a Sergio Sablich, nel ventennio dalla scomparsa a soli 54 anni. Di famiglia fiumana il musicologo sarà ricordato nei discorsi ufficiali ma soprattutto con il grande concerto del pianista Giovanni Bellucci.
Padova, 28 febbraio 2024